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Nazionale Italiana Sanitari

14 Ottobre 2025

In campo per la vita: quando la solidarietà veste una maglia bianca

C’è qualcosa di bello nell’immaginare un campo da calcio illuminato non solo dai riflettori, ma dall’intento di restituire speranza a chi sta lottando. È in questo spirito che nasce oggi la Nazionale Italiana Sanitari (NIS) — non una squadra che gioca per il risultato, bensì una squadra che scende in campo per prendersi cura.

Tra calci, passaggi e tifo, questa formazione  fatta di medici, infermieri, operatori sanitari, volontari e manager del settore salute, si propone un obiettivo nobile: trasformare lo sport in strumento di supporto concreto per chi è fragile, per chi sta combattendo, per chi ha bisogno di un abbraccio oltre le corsie ospedaliere.

“Ogni giorno, come medici, viviamo la cura come una missione. Con la NIS abbiamo scelto di portare questa missione anche fuori dagli ospedali, indossando una maglia che unisce tutti gli operatori sanitari italiani. La NIS rappresenta un segno di fiducia nella vita, un inno all’unione e alla speranza.” parole di Luca Cipriano, presidente onorario e socio fondatore.

Dietro questo progetto non c’è soltanto un’idea sportiva, ma un atto di cura che esce dai reparti per farsi visibile nella realtà di tutti i giorni. La scelta di devolvere il 100% dei fondi raccolti a iniziative concrete di sostegno psico-fisico per i più fragili è un atto di trasparenza che parla col cuore.

L’iniziativa ha preso forma nel dialogo fra professionisti animati dallo stesso desiderio: unire le forze, trasformare il sacrificio quotidiano in azione collettiva, dare voce a chi cura e spesso non viene ascoltato.

Il primo passo: “1º Battito – Quadrangolare di Beneficenza”

Il battito iniziale di questa nuova realtà è fissato per il 15 novembre 2025, a Roma, presso il Circolo Villa Flaminia. È lì che si giocherà il primo evento ufficiale: un quadrangolare con la Nazionale Italiana Giornalisti e Comunicatori Digitali, la Nazionale Campioni Olimpici e una selezione della Banca Fideuram.

L’intero ricavato sarà devoluto al Reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma, una scelta che non è casuale, ma simbolica: prendersi cura di chi ha bisogno fin dall’infanzia, dare sostegno ai piccoli guerrieri.

 «In campo per la salute, uniti per la vita». 

Il progetto non vuole rimanere confinato a una partita: è una pianta che si vuole coltivare, annaffiare ogni giorno con cooperazione, passione, volontà. Intende organizzare manifestazioni sportive, campagne di sensibilizzazione, attività di educazione alla salute — sempre con un’idea di coesione: la sanità come comunità, non come differenza.

In un paese in cui spesso gli operatori sanitari sono percepiti solo nei momenti dell’emergenza, la NIS vuole restituire visibilità  non per acclamazione, ma per riconoscimento  a chi dedica la maggior parte del proprio tempo a prendersi cura. Vuole ricordarci che dietro ogni cure, dietro ogni camice, c’è una storia, un ideale, una persona.

Ciò che rende questa idea davvero speciale è che non è esclusiva: chiunque creda nei valori del “prendersi cura” può diventare parte del racconto. Si può partecipare come volontari, sostenere economicamente, promuovere, condividere. È un invito a guardare oltre le differenze professionali, oltre le gerarchie ospedaliere, e unirsi per un fine più alto.

Si può fare molto, anche restando fuori dal campo: portando un messaggio, una testimonianza, un contributo. La NIS chiede di essere ascoltata, ma anche di essere accompagnata.

In un’epoca in cui spesso assistiamo a divisioni — tra chi è sanitario e chi è cittadino, tra chi cura e chi è curato — la Nazionale Italiana Sanitari rompe quel confine, mettendo un’idea di umanità al centro. Non è solo calcio: è cura che cammina, è solidarietà che corre dietro a un pallone, è un segnale che anche negli stadi si può vincere la battaglia della speranza.