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Sebastiano Gravina: il ragazzo che ci insegna a vedere con il cuore

23 Ottobre 2025

Sebastiano Gravina: la luce dell’ironia

Ci sono persone che non hanno bisogno di guardare per vedere davvero. Persone che trasformano la fragilità in forza, la difficoltà in ironia, e la disabilità in un modo diverso  ma ugualmente pieno  di vivere. Uno di loro è Sebastiano Gravina, 35 anni, pugliese di nascita e ligure d’adozione, ipovedente dalla nascita ma dotato di una vista interiore che illumina chiunque lo ascolti. Sebastiano è nato con una patologia visiva che non gli permette di vedere come la maggior parte di noi. Ma la sua è una storia che non parla di limiti: parla di scelte. Da piccolo non è stato facile, racconta Sebastiano. Gli altri bambini correvano, col tempo ho capito che potevo correre anche io, solo con un passo diverso». Da quella consapevolezza nasce il suo percorso. Una vita vissuta tra sport, lavoro, famiglia e – soprattutto – una missione chiara: rompere i pregiudizi che ancora oggi avvolgono la disabilità come una nebbia pesante. Un giorno, quasi per caso, Sebastiano apre TikTok. Pubblica un video in cui racconta con ironia una delle tante piccole avventure quotidiane da persona ipovedente. Niente lacrime, niente pietismi. Solo un sorriso, una battuta, una verità. E da lì nasce Videociecato, il suo alter ego social: un personaggio diretto, simpatico, disarmante nella sincerità. In poco tempo, i suoi video diventano virali. Centinaia di migliaia di persone iniziano a seguirlo, a scrivergli, a ridere con lui.
Perché Sebastiano non insegna “come vivere con una disabilità”. Insegna come vivere, punto. La disabilità più grave è quella culturale. Attraverso il suo umorismo, ci sbatte in faccia la leggerezza intelligente di chi sa che la vita è troppo breve per piangersi addosso.

Ma Sebastiano non è solo un creator. È stato anche capitano della nazionale italiana di calcio per non vedenti, un’esperienza che gli ha insegnato la forza della squadra, la disciplina, il valore della fiducia. Perché nel calcio, come nella vita, la differenza la fanno le voci che ti guidano, le persone che credono in te anche quando non puoi vedere la porta. Oggi Sebastiano vive con sua moglie, anche lei non vedente, e la loro bambina Nicole.
«Non potremo mai vederla con gli occhi – racconta – ma la sentiamo, la tocchiamo, la viviamo. È la luce dei nostri occhi».
Una frase che sembra poesia, ma è solo vita vera: quella fatta di pannolini, di risate, di amore quotidiano, di una normalità che non ha bisogno di essere definita“ speciale”. Nei suoi video e nei suoi incontri pubblici, Sebastiano parla di inclusione con un linguaggio nuovo: quello dell’ironia. Perché ridere di sé non significa sminuirsi, ma liberarsi dal peso del giudizio. E il suo successo sui social è la prova che la società è pronta, quando qualcuno ha il coraggio di mostrarle che anche la disabilità può essere raccontata con leggerezza, verità e intelligenza. Ogni volta che Sebastiano pubblica un video, toglie un velo. Quel velo di pietismo, di paura o di imbarazzo che spesso accompagna la parola “disabilità”.

La sua è una rivoluzione gentile, fatta di sorrisi e di autenticità. Una rivoluzione che nasce da un semplice gesto: guardare oltre.

Perché, come scrive lui stesso,  “Non serve vederci per capire le cose: basta aprire il cuore. È quello che illumina davvero.”