Ruotiamo insieme per la libertà: quando lo sport supera le barriere

RUOTIAMO INSIEME PER LA LIBERTÀ 

Sabato 22 novembre 2025, presso il Centro Sportivo A. Montagna de La Spezia, si è vissuta una mattinata di luce, unione e speranza grazie all’evento Ruotiamo insieme per la libertà, organizzato dal Panathlon Distretto Italia in collaborazione con MaratonAbili e numerose associazioni del territorio. Dieci giri di pista, percorsi con cuore e determinazione, che hanno sancito non una gara… ma un abbraccio collettivo tra abilità diverse.

In un gesto semplice ma potentissimo, Adele D’Ippolito, spinta da Giulio Civitella (vicepresidente dei MaratonAbili), ha attraversato la pista su una carrozzina speciale: una scena simbolica che racconta quanto lo sport possa diventare strumento autentico di libertà, partecipazione e dignità.

L’iniziativa ha visto unire tanti volti e tante realtà: associazioni sportive, istituzioni locali, fondazioni, enti come il Comitato Italiano Paralimpico, il CAI Club Alpino Italiano, la Fondazione Telethon, club storici come la Canottieri Velocior 1883, progetti culturali e tanti volontari che hanno deciso di correre letteralmente insieme.

Per molti, “Ruotiamo insieme per la libertà” non è stata solo una mattinata di sport: è stata la dimostrazione concreta che quando c’è cuore, altruismo e comunità le differenze non dividono: uniscono. Un impegno vero, all’insegna dell’uguaglianza e dell’inclusione! Con questo articolo spero di portare su Abileconte.it lo spirito coraggioso e contagioso di “Ruotiamo insieme per la libertà”  perché storie come questa meritano di essere raccontate: sono fari che mostrano come lo sport possa liberare, unire, dare voce a chi spesso viene dimenticato.

 

Il Simbolo delle Paraolipiadi Invernali Cortina 2026

Il cuore che si muove: il significato profondo del simbolo paralimpico.

Tre curve. Tre colori. Un abbraccio in movimento.
Il simbolo delle Paralimpiadi non è soltanto un marchio: è un battito. Un battito che appartiene a chi non si arrende, a chi trasforma gli ostacoli in possibilità, a chi ogni giorno riscrive la propria idea di limite. I tre segni arcuati  chiamati Agitos, dal latino agito, “mi muovo” danzano nello spazio come scie di energia. Il rosso, il blu e il verde non sono scelti a caso: sono i colori più diffusi nelle bandiere del mondo, perché il messaggio della Paralimpiade non conosce confini. Sono tre slanci che sembrano rincorrersi, avvicinarsi, sostener­si, proprio come fanno gli atleti paralimpici nelle loro storie di coraggio.

Gli Agitos formano un cerchio incompleto, simbolo perfetto dell’essere umano: mai davvero finito, mai davvero definito. Sempre in movimento, sempre in evoluzione. È un invito a guardare oltre ciò che appare, a riconoscere la forza interiore che muove ogni gesto, ogni scelta, ogni conquista. Il simbolo delle Paralimpiadi racconta che il valore più grande non è arrivare primi, ma andare avanti.
Andare avanti quando sembra impossibile. Andare avanti quando il mondo ti guarda con stupore, con ammirazione, con quel silenzioso rispetto che nasce solo davanti all’autentica grandezza.

In quel segno che vibra sotto le parole Milano Cortina 2026 c’è tutto:
la determinazione, la creatività, la resilienza, l’orgoglio di chi affronta la vita come una pista da percorrere, non da temere. Le Paralimpiadi non celebrano solo lo sport.
Celebrano l’essere umano nella sua forma più luminosa:
quella che brilla quando supera se stesso.

Un appello fatto con il cuore

Su Abileconte.it abbiamo già raccontato la storia di Marco Fasanella: la sua forza, il suo sorriso, la sua inesauribile voglia di vivere. Marco non è solo un atleta, un lavoratore e un autore, ma un esempio luminoso di determinazione e dignità.
Oggi, però, attraverso il nostro blog, Marco fa qualcosa in più: lancia un appello sincero, profondo, fatto col cuore, rivolto alle istituzioni italiane e internazionali. Una richiesta di ascolto, di attenzione e di impegno affinché nessuno, davvero nessuno, venga più lasciato indietro.

Il fulcro del suo appello è chiaro: costruire una società in cui le persone con disabilità possano studiare, lavorare, amare e vivere con la stessa dignità di chiunque altro. Un’Italia in cui la diversità non sia un ostacolo, ma un valore. Nel suo intervento, Marco chiede a Governo, Parlamento, Regioni, scuole, Università e Organizzazioni Internazionali di impegnarsi davvero per un Paese più accessibile, più giusto e più umano. Non rivendica privilegi: invoca possibilità. Non cerca compassione: chiede fiducia. Il suo messaggio è un richiamo alla responsabilità collettiva. Un invito a rispondere non solo con leggi e politiche, ma con il cuore.
Perché, come dice Marco, “io ci metto la mia voce

 

ASD Fukuro Roma: dove lo sport diventa inclusione, relazione e cura delle piccole cose

ASD FUKURO ROMA

Quando si parla di sport spesso l’attenzione si concentra solo su medaglie, risultati e prestazioni. Ma all’interno di ASD Fukuro Roma, lo sport assume un volto diverso: Alla Fukuro Roma sono abituati a pensare allo sport come a un percorso, più che a una prestazione. La Asd Fukuro Roma tiene molto all’aspetto umano e alla crescita di ogni persona. In particolare, emerge con forza l’impegno verso i ragazzi con disabilità intellettivo-relazionale, e il desiderio di includere, accompagnare, motivare, dare valore anche alle “piccole cose” che spesso vengono date per scontate. Fukuro Roma porta avanti diversi programmi dedicati all’inclusione, dal judo per ragazzi con disabilità intellettivo-relazionale alle iniziative svolte in collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico (CIP). Progetti che non rimangono dichiarazioni d’intenti, ma diventano pratica quotidiana.

Nella palestra di Fukuro Roma, i traguardi non si misurano solo in medaglie. Una buona ukemi (caduta), un passo avanti nella coordinazione, un esercizio memorizzato dopo molte prove: sono queste le vittorie che contano davvero. Ogni progresso, anche minimo, viene celebrato. Ogni sforzo viene riconosciuto.
Ogni atleta viene messo nelle condizioni di imparare, secondo i propri tempi. È una visione che restituisce alla pratica sportiva il suo significato più autentico: uno strumento per crescere, non per competere.

L’aspetto umano dell’insegnamento: oltre la tecnica. A fare la differenza, però, non sono solo i progetti. È il clima.
È lo sguardo degli istruttori, la pazienza, l’attenzione ai gesti minimi. L’allenatore non si limita a spiegare una tecnica: osserva, ascolta, accompagna.
Sono momenti che per molti potrebbero sembrare piccoli, quasi banali, invece sono questi dettagli a costruire fiducia, motivazione, autostima. Ciò che emerge entrando nel mondo di Fukuro Roma è la sensazione di essere di fronte a una comunità, non a una semplice associazione sportiva.
Genitori, istruttori, volontari, ragazzi: ognuno partecipa alla costruzione di un ambiente in cui lo sport è un mezzo per creare legami, abbattere barriere e promuovere cultura sociale. ASD Fukuro Roma rappresenta un modello virtuoso di come una società sportiva possa trasformarsi in un presidio sociale, educativo e umano. Una realtà che merita di essere raccontata e che può ispirare tante altre realtà italiane a seguire la stessa strada.

https://www.fukuro.it/