Il Cavaliere della Resilienza

 

Giovanni Arras: Il Cavaliere della Resilienza 

La vita di Giovanni Arras, 29 anni, è una testimonianza di coraggio e dedizione. Nato con paralisi cerebrale, ha affrontato sfide che avrebbero scoraggiato chiunque. Ma per Giovanni, ogni ostacolo è diventato un trampolino di lancio verso il successo. Mercoledì, riceverà l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella, in riconoscimento del suo straordinario lavoro nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla neuroriabilitazione.

Giovanni ha un obiettivo chiaro: migliorare la vita dei bambini affetti da paralisi cerebrale. La sua esperienza diretta con la disabilità gli ha fornito una prospettiva unica, permettendogli di unire ricerca scientifica e comprensione umana. Giovanni quando lavora nella riabilitazione tecnologica, non porta solo competenze, ma anche la voce di chi ha vissuto queste sfide..

Accanto a lui, la professoressa Giuseppina Sgandurra, una pioniera nel suo campo, con cui collabora per innovare e creare nuove opportunità di recupero. Insieme, stanno cambiando il panorama della riabilitazione, dimostrando che la tecnologia può davvero fare la differenza.

La storia di Giovanni è un esempio di come la determinazione e la passione possano trasformare le difficoltà in un motore di cambiamento. La sua figura rappresenta non solo un traguardo personale, ma una speranza per molti, un faro di luce in un mondo che a volte sembra buio.

Eccellenze nello Sport e nello Studio

Il Trionfo dei Campioni Paralimpici: Eccellenza nello Sport e nello Studio

In un evento che celebra l’unione tra sport e istruzione,  mercoledi 19 febbraio 2025 a Lodi, Stefano Cappato, Luana Martone e Monica Boggioni si sono distinti come veri e propri esempi di eccellenza. Questi giovani atleti, freschi di laurea, sono stati premiati al concorso “Atleta eccellente, Eccellente studente” promosso dal Coni.

Cappato, punto di riferimento della Nazionale di calcio non udenti, ha dimostrato che la passione e la dedizione possono portare a traguardi straordinari. Accanto a lui, Luana Martone, medaglia d’argento nella pallavolo alle Olimpiadi per atleti sordi in Brasile, ha saputo coniugare sport e studi, laureandosi in scienze motorie.

Monica Boggioni, nuotatrice e orgoglio di Pavia, ha conquistato l’oro ai Giochi paralimpici di Parigi nei 50 metri rana, realizzando il sogno di una vita. La sua laurea in biotecnologie mediche e farmaceutiche è la testimonianza di un impegno che va oltre la piscina.

Questi giovani sono un faro di speranza e ispirazione, dimostrando che con determinazione e passione, è possibile emergere in ogni campo. La loro storia è un invito a perseguire i propri sogni, senza mai dimenticare l’importanza dell’istruzione. Un vero trionfo, non solo sportivo, ma umano.

La Prima Universiade Senza Barriere

Torino 2025: La Prima Universiade Senza Barriere

Il cielo di Torino ha brillato ancora una volta, ma questa volta con una luce particolare: l’Universiade Invernale del 2025 è stato un evento straordinario, un simbolo di inclusività e innovazione. Per la prima volta nella storia di questa manifestazione, i para-atleti hanno avuto l’opportunità di competere fianco a fianco con gli atleti normodotati, abbattendo le barriere che a lungo hanno diviso il mondo dello sport.

Dal 13 al 23 gennaio 2025, le nevi del Piemonte hanno ospitato atleti provenienti da tutto il mondo, uniti dalla passione per lo sport e dal desiderio di dimostrare che le differenze non devono rappresentare un ostacolo, ma un’opportunità. Questa scelta coraggiosa del Comitato organizzatore non è solo una novità, ma un passo fondamentale verso una società più giusta e inclusiva. “Torino 2025 è stata l’Universiade di tutti e per tutti.”

Non si tratta semplicemente di competizioni sportive, ma di un vero e proprio movimento culturale, che promuove l’uguaglianza e la coesione sociale. Con la partecipazione di atleti con disabilità visive e categorie come Sitting e Standing nello sci, si offre a tutti la possibilità di vivere l’emozione della competizione, di sentirsi parte di qualcosa di grande e di speciale.

La strada verso Torino 2025 è stata costellata di sfide, ma ogni passo è stato guidato dalla determinazione e dalla voglia di cambiare le cose. Il mondo dello sport universitario si unisce in questo progetto, dimostrando che la forza dell’inclusione può trasformare non solo il panorama sportivo, ma anche la nostra società. Un evento che non solo ha celebrato le abilità atletiche, ma anche il valore dell’umanità e della condivisione. La storia scritta a Torino nel 2025 è una storia di speranza, di unione e di vittoria su ogni barriera. Un evento che rimarrà nel cuore di tutti, testimoniando che, insieme, possiamo fare la differenza.

Intervista a Ilaria Naef: Un’insegnate di vita e passione

Ilaria Naef è una giovane donna di 31 anni che incarna la forza e la determinazione. Insegnante di inglese, Ilaria ha trovato nella sua professione una fonte di gioia e soddisfazione. La sua passione per l’insegnamento si riflette nel modo in cui coinvolge i suoi studenti, creando un ambiente positivo e stimolante.

Ma Ilaria non e’ solo un’insegnante: è anche una sportiva appassionata di WCMX o (WHEELCHAIR SKATING) uno degli sport a rotelle più adrenalinici.

Aaron Fotheringham è il pioniere di sport estremi su sedia a rotelle, e la ispira a superare ogni tipo di ostacolo e a dimostrare che la disabilità non e’ solo un limite, ma semplicemente una caratteristica di chi siamo.

La Germania, che Ilaria considera casa, ha un posto speciale nel suo cuore. Qui ha vissuto per un anno, creando legami profondi con amici come Lisa e David. In Germania la nostra protagonista ha conosciuto il WCMX. Di David ammira il coraggio e la determinazione con cui ha fondato una accademia di WCMX, rendendo questo sport accessibile a tutti e sfidando le percezioni comuni della disabilità.

Quando non è in aula o ad allenarsi, Ilaria si rilassa con una bevanda di nome Spezi, una bevanda analcolica prodotta solamente in Germania. La musica punk è il suo rifugio, ma anche il ritmo che accompagna le sue giornate.

Il sogno di Ilaria e’ rendere questo sport popolare anche in Italia, ma soprattutto accessibile a tutti. Ilaria crede fermamente che ogni persona meriti la possibilità di divertirsi, esprimersi e sentirsi parte di una comunità, e il WCMX e’ il veicolo perfetto per farlo. Con il suo spirito indomito e il sorriso contagioso, Ilaria si impegna quotidianamente a trasformare il suo sogno in realtà

Con il suo sorriso luminoso e la sua semplicità Ilaria ci invita a riflettere sulla disabilità: E’ UNA PARTE DI NOI, MA NON DEVE SEPARARCI DAGLI ALTRI