Brixia FCP: Porta la Città di Brescia nel Calcio in Carrozzina

Lo sport senza barriere che unisce una città

 

La Brixia PCF è un progetto che nasce dal desiderio di trasformare il sogno dello sport per tutti in realtà: è la nuova squadra bresciana di powerchair football  il calcio in carrozzina elettronica che sta facendo parlare di sé non soltanto in Lombardia, ma anche a livello nazionale. La storia della Brixia PCF è relativamente breve, ma già densa di significato. Formalmente il progetto prende vita nel febbraio 2023, con la denominazione iniziale di Birxia Valtenesi, sulle sponde del Lago di Garda. Fin da subito, la squadra si pone con chiarezza un duplice obiettivo: far vivere ai propri giocatori l’emozione della competizione sportiva e allo stesso tempo costruire un ambiente sociale inclusivo, capace di abbattere barriere e pregiudizi. Nel corso del 2025 la Brixia PCF annuncia la sua partecipazione al campionato nazionale di calcio in carrozzina. È un salto ambizioso, che testimonia quanto la società creda nelle potenzialità del proprio progetto e nella forza dei suoi atleti. La presentazione ufficiale della stagione è avvenuta presso il Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia a Brescia, alla presenza della sindaca Laura Castelletti e dell’assessore allo Sport Alessandro Cantoni, a testimonianza del coinvolgimento dell’intera comunità cittadina.

Più di uno sport: energia, amicizia, inclusione

Uno degli aspetti più vibranti di Brixia PCF è il suo spirito: non è solo squadra, bensì una “famiglia” che accoglie. Nel loro sito ufficiale, i promotori invitano chiunque ami lo sport, la competizione e il divertimento a unirsi: “allenamenti pieni di energia e partite entusiasmanti, sempre col sorriso”. “Sono la squadra di powerchair football più giovane d’Italia, ma in campo ci mettono il cuore”.  Allenarsi insieme significa condividere fatica, i momenti di gioia e anche le difficoltà. È attraverso questo percorso che la Brixia PCF vuole trasformare i suoi atleti, dando valore allo spirito di squadra, al rispetto reciproco e alla passione sportiva. Come tutte le realtà emergenti nel mondo dello sport adattato e inclusivo, Brixia PCF si confronta con ostacoli pratici. Il costo delle carrozzine elettroniche da gioco, la manutenzione e la logistica sono elementi che richiedono risorse significative. Nel panorama italiano, le squadre di powerchair football spesso devono cercare finanziatori, sponsor o contributi pubblici per reggersi. La crescita del movimento richiede visibilità, sensibilizzazione nel territorio e collaborazione con enti pubblici e privati: è un lavoro che si costruisce giorno per giorno, con pazienza ma anche con coraggio

Il valore simbolico per Brescia e il suo territorio

La Brixia PCF porta un valore che va oltre la dimensione sportiva: è un segno di progresso civile per Brescia e per la provincia. Essa dimostra che lo sport non è appannaggio esclusivo dei “normodotati”, ma può essere veicolo di espressione, identità e inclusione anche per chi affronta sfide nella mobilità. La città ha risposto con interesse: la partecipazione alle iniziative di presentazione della squadra, l’appoggio istituzionale durante gli eventi pubblici testimoniano che un progetto così ha suscitato attenzione e entusiasmo. In un contesto dove lo sport tende spesso ad essere spettacolo e competizione, la Brixia PCF rappresenta una boccata d’aria: un progetto che mette al centro la persona, la dignità, la comunità.

Guardando avanti, la speranza è che la Brixia PCF diventi sempre più autonoma, conosciuta, sostenuta. Che le barriere economiche siano superate grazie a sponsor, fondi pubblici, donazioni, ma anche a una cultura sociale che creda in progetti come questo. Sul piano sportivo, l’aspirazione è crescere in tecnica, strategia e risultati: competere ai massimi livelli, rappresentare Brescia e l’Italia con orgoglio. Ma senza mai perdere la dimensione umana che l’ha resa significativa fin dall’inizio. In questo, ogni partita diventa un racconto: un racconto di coraggio, fatica, sorrisi e amicizia. Ed è proprio così che la Brixia PCF, giovane ma audace, sta lasciando un’impronta forte nel panorama dello sport inclusivo

Brixia Pcf Asd 2025

brixiapcf@gmail.com  340/5565860

Via Giuseppe di Vittorio 32  2030  Roncadelle (Bs)

Discesa Liberi: il coraggio di lanciarsi oltre la paura

Discesa Liberi

C’è un momento, in ogni vita, in cui il mondo si ferma. Un attimo sospeso tra la paura e la libertà, tra la vetta e la discesa.
È lì che nascono i veri “liberi”: coloro che scelgono di lanciarsi, anche quando il vento fischia forte, anche quando la neve sembra più dura delle proprie certezze.  Discesa libera è una metafora potente, un grido che attraversa i muscoli e l’anima. E quando gli sci affondano nella neve e la velocità ti strappa il respiro, senti che non esiste più paura, ma solo presenza. Solo vita.

Scendere liberi significa accettare di perdere un po’ di controllo. Significa fidarsi: delle proprie gambe, del proprio cuore, del percorso che si è scelto.
Non importa quante volte hai esitato davanti alla pendenza, quante cadute hai contato lungo il cammino. Ciò che conta è che, ogni volta, ti sei rialzato. Hai scrollato la neve, hai guardato il pendio e hai detto: ancora.

Ogni discesa è diversa, come ogni storia. C’è chi parte piano, chi affronta subito le curve più ripide, chi frena, chi accelera, chi chiude gli occhi e lascia che l’adrenalina faccia il resto. Ma alla fine, quando il traguardo si avvicina e il cuore batte forte nel petto, capisci che non era la velocità a contare. Era la scelta di partire. Proprio da questa idea di libertà, coraggio e condivisione nasce Discesa Liberi: un’organizzazione che porta la montagna a tutti, rendendo lo sci e gli sport invernali accessibili alle persone con disabilità. Una realtà che crede profondamente nel potere dello sport come strumento di inclusione, autonomia e riscatto personale.

Con passione e competenza, Discesa Liberi organizza attività sulla neve per chiunque voglia vivere l’emozione della discesa, indipendentemente dalle proprie abilità. Grazie a istruttori specializzati, attrezzature adattate e una rete di volontari straordinari, ogni partecipante può scoprire o riscoprire la gioia di scivolare sulla neve, di sentire il vento in faccia, di ritrovare libertà e fiducia. Ma Discesa Liberi non è solo sport: è comunità, accoglienza, rinascita.
È un luogo dove le differenze diventano ricchezze, dove ogni sorriso racconta una conquista e dove la montagna, spesso vista come un limite, si trasforma in spazio aperto e possibile. Essere “abili” non significa non cadere mai, ma saper trasformare ogni scivolata in un passo di danza. Significa guardare la montagna e vedere non un ostacolo, ma una possibilità. Significa ricordarsi che la libertà non sta solo nell’arrivare in fondo, ma nel coraggio di lasciarsi andare.

Perché la vera discesa libera è quella che affrontiamo ogni giorno, tra sogni, sfide e paure. E chi ha il cuore di mettersi in pista, chi osa, chi cade e si rialza, è già un vincitore.

Insieme, ogni canestro vale di più

Oggi Abileconte ha incontrato il Baskin Corato: insieme per un futuro più inclusivo

Oggi è stata una giornata ricca di emozioni e significato per AbileConTe.
Abbiamo avuto il privilegio di conoscere da vicino una realtà straordinaria del nostro territorio, che con passione e dedizione porta avanti una missione speciale: il Baskin Corato, un progetto sportivo che ha fatto dell’inclusione e del gioco di squadra la propria bandiera. Accolti con calore e entusiasmo dallo staff, dagli allenatori e da tutta la squadra, abbiamo respirato fin da subito un clima familiare, sincero e autentico.
Il Baskin Corato non è solo una società sportiva, ma una comunità viva e accogliente, dove ogni persona, con le proprie abilità e peculiarità, trova spazio, valore e un ruolo nel gioco.

Il baskin, abbreviazione di basket inclusivo è una disciplina sportiva innovativa nata a Cremona nel 2003 e oggi diffusa in tutta Italia.
Si ispira al basket, ma è progettata per essere praticata insieme da persone con e senza disabilità, permettendo a ciascuno di giocare un ruolo attivo in base alle proprie capacità. In campo scendono ragazzi, ragazze, adulti e persone con disabilità motorie o cognitive, ognuno con funzioni diverse, ma tutti uniti dalla stessa passione e dallo stesso obiettivo: giocare, divertirsi e vincere insieme.
Nel baskin, la squadra è davvero per tutti: non c’è esclusione, ma solo adattamento, collaborazione e rispetto. È uno sport che cambia lo sguardo, che insegna che la vera forza è nella diversità che si unisce, e che ogni talento ha il suo spazio. Durante l’incontro, abbiamo avuto modo di conoscere gli atleti, i tecnici e i volontari che con impegno quotidiano rendono possibile questa meravigliosa realtà.

Ognuno di loro ci ha trasmesso la passione e la convinzione che lo sport può e deve essere un ponte tra le persone, un linguaggio universale che unisce, coinvolge e trasforma. Il Baskin Corato rappresenta un punto di riferimento nel panorama sportivo pugliese, un esempio concreto di inclusione, educazione e cittadinanza attiva. Ogni allenamento e ogni partita sono un’occasione per crescere insieme, imparare dagli altri e celebrare le differenze come una ricchezza condivisa. Per Abileconte.it, che ogni giorno lavora per costruire percorsi di artigianato inclusivo e autonomia personale, questo incontro segna l’inizio di una collaborazione preziosa, basata su valori comuni: uguaglianza, rispetto e valorizzazione delle persone. Oggi non abbiamo conosciuto solo una squadra, ma una famiglia inclusiva, che ogni giorno dimostra che lo sport può cambiare la vita e che insieme si può fare la differenza. 

Il nuoto: dallo sport al dono che può salvare la vita

Un dono che resta per sempre

Il nuoto: dallo sport al dono che può salvare la vita C’è un momento nella vita di ognuno di noi in cui ci si ritrova davanti all’acqua. Può essere una giornata d’estate al mare, un tuffo in piscina con gli amici, una gita al lago o anche solo una passeggiata vicino a un fiume. L’acqua è ovunque: ci attrae, ci rinfresca, ci fa sentire liberi. Ma può diventare anche un pericolo, se non sappiamo come affrontarla. Ecco perché imparare a nuotare non è solo un’attività sportiva, ma una vera e propria abilità di vita.

L’acqua come amica, non come nemica. Saper nuotare significa trasformare l’acqua da nemica potenziale ad alleata. Significa sentirsi liberi di galleggiare, di muoversi con sicurezza, di respirare senza paura. È un po’ come imparare a camminare di nuovo, ma in un ambiente diverso. Tante volte sentiamo parlare di incidenti che si sarebbero potuti evitare se solo qualcuno avesse saputo stare a galla, mantenere la calma, muovere poche bracciate sicure verso la riva? Il nuoto, in questo senso, è un salvavita. Non serve diventare campioni olimpici: basta imparare i gesti fondamentali per non essere mai in balia dell’acqua. Lo sport che abbraccia il corpo e la mente, ma il nuoto è molto più di una tecnica di sopravvivenza. È uno degli sport più completi che esistano. È adatto a tutte le età, dal bambino che scopre il mondo al nonno che vuole mantenersi attivo. L’acqua accoglie, sostiene, rilassa. Ogni bracciata diventa un respiro di libertà, ogni vasca una piccola vittoria contro lo stress e la fatica quotidiana. Nuotare è un dialogo silenzioso con se stessi, un momento in cui i pensieri si sciolgono come onde. Imparare a nuotare significa anche imparare a non arrendersi davanti alle paure. Molti iniziano con il timore di immergere il viso, di perdere l’appoggio del fondo. Poi, passo dopo passo, si scopre che il corpo sa galleggiare, che il respiro si può controllare, che l’acqua non è un abisso ma una seconda casa. È una lezione che va oltre lo sport: insegna fiducia, coraggio, resilienza.

Chi sa nuotare porta con sé un dono che non si perde mai. È la libertà di entrare in acqua senza timori, di godere pienamente di un tuffo, di poter vivere esperienze come il mare aperto, il surf, le immersioni. Ma soprattutto, è la certezza di avere nelle proprie mani una competenza che può salvare la propria vita o quella di qualcun altro.