Nazionale Italiana Sanitari

In campo per la vita: quando la solidarietà veste una maglia bianca

C’è qualcosa di bello nell’immaginare un campo da calcio illuminato non solo dai riflettori, ma dall’intento di restituire speranza a chi sta lottando. È in questo spirito che nasce oggi la Nazionale Italiana Sanitari (NIS) — non una squadra che gioca per il risultato, bensì una squadra che scende in campo per prendersi cura.

Tra calci, passaggi e tifo, questa formazione  fatta di medici, infermieri, operatori sanitari, volontari e manager del settore salute, si propone un obiettivo nobile: trasformare lo sport in strumento di supporto concreto per chi è fragile, per chi sta combattendo, per chi ha bisogno di un abbraccio oltre le corsie ospedaliere.

“Ogni giorno, come medici, viviamo la cura come una missione. Con la NIS abbiamo scelto di portare questa missione anche fuori dagli ospedali, indossando una maglia che unisce tutti gli operatori sanitari italiani. La NIS rappresenta un segno di fiducia nella vita, un inno all’unione e alla speranza.” parole di Luca Cipriano, presidente onorario e socio fondatore.

Dietro questo progetto non c’è soltanto un’idea sportiva, ma un atto di cura che esce dai reparti per farsi visibile nella realtà di tutti i giorni. La scelta di devolvere il 100% dei fondi raccolti a iniziative concrete di sostegno psico-fisico per i più fragili è un atto di trasparenza che parla col cuore.

L’iniziativa ha preso forma nel dialogo fra professionisti animati dallo stesso desiderio: unire le forze, trasformare il sacrificio quotidiano in azione collettiva, dare voce a chi cura e spesso non viene ascoltato.

Il primo passo: “1º Battito – Quadrangolare di Beneficenza”

Il battito iniziale di questa nuova realtà è fissato per il 15 novembre 2025, a Roma, presso il Circolo Villa Flaminia. È lì che si giocherà il primo evento ufficiale: un quadrangolare con la Nazionale Italiana Giornalisti e Comunicatori Digitali, la Nazionale Campioni Olimpici e una selezione della Banca Fideuram.

L’intero ricavato sarà devoluto al Reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma, una scelta che non è casuale, ma simbolica: prendersi cura di chi ha bisogno fin dall’infanzia, dare sostegno ai piccoli guerrieri.

 «In campo per la salute, uniti per la vita». 

Il progetto non vuole rimanere confinato a una partita: è una pianta che si vuole coltivare, annaffiare ogni giorno con cooperazione, passione, volontà. Intende organizzare manifestazioni sportive, campagne di sensibilizzazione, attività di educazione alla salute — sempre con un’idea di coesione: la sanità come comunità, non come differenza.

In un paese in cui spesso gli operatori sanitari sono percepiti solo nei momenti dell’emergenza, la NIS vuole restituire visibilità  non per acclamazione, ma per riconoscimento  a chi dedica la maggior parte del proprio tempo a prendersi cura. Vuole ricordarci che dietro ogni cure, dietro ogni camice, c’è una storia, un ideale, una persona.

Ciò che rende questa idea davvero speciale è che non è esclusiva: chiunque creda nei valori del “prendersi cura” può diventare parte del racconto. Si può partecipare come volontari, sostenere economicamente, promuovere, condividere. È un invito a guardare oltre le differenze professionali, oltre le gerarchie ospedaliere, e unirsi per un fine più alto.

Si può fare molto, anche restando fuori dal campo: portando un messaggio, una testimonianza, un contributo. La NIS chiede di essere ascoltata, ma anche di essere accompagnata.

In un’epoca in cui spesso assistiamo a divisioni — tra chi è sanitario e chi è cittadino, tra chi cura e chi è curato — la Nazionale Italiana Sanitari rompe quel confine, mettendo un’idea di umanità al centro. Non è solo calcio: è cura che cammina, è solidarietà che corre dietro a un pallone, è un segnale che anche negli stadi si può vincere la battaglia della speranza.

 

Abileconte.it presentato alla Regione Puglia. Ivan Loriso incontra il Garante dei Disabili

Abileconte.it presentato alla Regione Puglia.

Il progetto Abileconte.it è stato recentemente presentato presso la Regione Puglia, in un incontro con il Garante dei diritti delle persone con disabilità. Un momento importante, non solo per far conoscere il valore di questa iniziativa, ma anche per aprire un dialogo concreto con le istituzioni.

L’incontro ha offerto l’occasione per uno scambio significativo di idee ed esperienze. In particolare, sono emerse informazioni utili riguardo a due strumenti regionali di grande rilevanza:

Avviso G: sostiene i progetti di vita indipendente, permettendo alle persone con disabilità di scegliere i propri assistenti personali e di costruire percorsi di autonomia, con l’obiettivo di garantire dignità e autodeterminazione.

Avviso F: è rivolto ai caregiver familiari, ovvero a coloro che quotidianamente si prendono cura di una persona cara con disabilità. Attraverso contributi e supporti, questo avviso mira a riconoscere e valorizzare il loro ruolo fondamentale, migliorando al tempo stesso la qualità della vita delle famiglie.

Il confronto con il Garante ha messo in evidenza quanto sia importante che le storie personali diventino strumenti di consapevolezza collettiva e di crescita sociale.

Ringrazio il Garante dei Disabili, il Dott. Antonio Giampietro per l’attenzione riservata, per la disponibilità al confronto e per le informazioni dettagliate fornite su questi avvisi. È significativo quando istituzioni e cittadini condividono non solo idee, ma strumenti concreti che possono cambiare davvero la vita di molti.

Abileconte.it nasce per dare voce a queste storie, per trasformare l’esperienza quotidiana in messaggio di comprensione, solidarietà e cambiamento. Ogni racconto è un tassello per costruire una società più inclusiva, dove le barriere siano non solo riconosciute, ma superate.

 

Disabilità nel mondo e in Italia

Numeri, Sfide e Prospettive

La disabilità riguarda milioni di persone e attraversa ogni dimensione della vita: salute, scuola, lavoro, partecipazione sociale. Conoscere i dati ci aiuta a costruire risposte migliori e più inclusive.

📊 Disabilità nel mondo

Secondo le stime OMS (2023), circa il 16% della popolazione mondiale vive con una disabilità significativa, pari a circa 1,3 miliardi di persone. Le cause principali sono l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie croniche.

Figura 1 — Popolazione mondiale con e senza disabilità (stima ~16%).

🇮🇹 Disabilità in Italia

In Italia si stimano circa 3,1 milioni di persone con disabilità, concentrate soprattutto nelle fasce di età più avanzate. Tra gli over-65: il 52% dichiara nessuna limitazione, il 32% alcune limitazioni e il 16% limitazioni gravi.

Figura 2 — Limitazioni tra gli over-65 in Italia.

📌 IN EVIDENZA:

  • 1,3 miliardi di persone con disabilità nel mondo (~16%).
    • 3,1 milioni di persone con disabilità in Italia.
    • Tra gli over-65: 32% con alcune limitazioni, 16% con limitazioni gravi.

🚧 Sfide principali

  • Accessibilità: abbattere barriere architettoniche, digitali e culturali.
  • Inclusione lavorativa: vere opportunità di carriera.
  • Servizi sanitari: percorsi personalizzati e continuità assistenziale.
  • Consapevolezza sociale: combattere stereotipi e pregiudizi.

🌱 Prospettive future

Investire nella disabilità significa costruire una società più giusta per tutti. Tecnologie inclusive, progetti educativi e politiche attive possono migliorare la qualità della vita e allo stesso tempo rafforzare la coesione sociale.

Il bisogno che nessuno ascolta

 

Perché nessuno ci chiede di cosa abbiamo bisogno?

Ci sono silenzi che pesano più di mille parole. Sono i silenzi che circondano chi vive una condizione di disabilità o di fragilità. Non sono solo i limiti del corpo o della mente a rendere la vita più complessa, ma l’invisibilità agli occhi degli altri.

Ogni giorno, migliaia di persone affrontano sfide enormi: muoversi in una città non pensata per loro, chiedere un aiuto senza sentirsi un peso, trovare la forza di sorridere mentre dentro il cuore grida. Eppure, raramente qualcuno si ferma a chiedere: “Di cosa hai bisogno?”.

Il supporto psicosociale non è un lusso, è un diritto. Non significa solo ricevere cure mediche o assistenza pratica, ma anche avere ascolto, comprensione, empatia. Significa sentirsi riconosciuti come esseri umani con sogni, paure, desideri.

Troppo spesso la società guarda alla disabilità con pietà o con imbarazzo, dimenticando che ciò che serve non è compatimento ma possibilità: la possibilità di esprimersi, di lavorare, di amare, di partecipare. Chi vive in difficoltà non chiede privilegi, chiede solo pari dignità e la libertà di poter scegliere.

Dietro ogni fragilità c’è una forza che lotta, ma anche la stanchezza di chi deve dimostrare ogni giorno di valere. C’è la solitudine di chi vorrebbe raccontare le proprie necessità senza sentirsi giudicato. C’è il dolore invisibile di chi non trova spazi per dire: “Ho bisogno di te, ho bisogno di voi”.

Un vero supporto psicosociale nasce dal guardarsi negli occhi e riconoscersi, senza etichette, senza barriere. Nasce dal semplice gesto di chiedere, con umiltà e rispetto: “Come posso aiutarti?”. Forse non sempre sapremo offrire soluzioni, ma offrire presenza, ascolto e solidarietà può già cambiare un destino. Perché la più grande ferita non è la disabilità, ma L’indifferenza

 Questo non è un articolo ma una parte di me